Perché gli stili di accompagnamento non bastano a spiegare la forza di un arranger

Per esigenze musicali recenti, mi sono reso conto che il progetto che stavo seguendo non richiedeva l’uso degli stili di accompagnamento. Da lì, è nata l’idea di affiancare al mio arranger un sintetizzatore (o stage keyboard) più leggero del mio attuale strumento che supera i dieci chili di peso: qualcosa da portare ai live senza fatica. Accettando di rinunciare agli stili, tuttavia restava vivida la necessità un set di voci professionali, comparabile a quello della mia tastiera arranger e, soprattutto, un sistema di memorie capace di gestire il mio repertorio che si aggira sui quattrocento brani.

Il requisito era chiaro: dovevo poter suonare con almeno tre voci in layer per le parti principali, avere una voce in split a sinistra, aggiungere una traccia di basso quando necessario, memorizzare il transpose del brano e richiamare le impostazioni complete dello strumento in modo rapido, semplicemente cercando il titolo. Così sarei stato pronto in un attimo per qualsiasi esecuzione dal vivo.

Fonte: Yamaha Keyboards Official

Ho iniziato a guardarmi intorno e ho trovato sintetizzatori e workstation con palette sonore ricchissime: pianoforti acustici ed elettrici, organi elettronici e liturgici, archi, legni, ottoni, synth e pad. Tutto ciò che serve per coprire il repertorio in modo vario e articolato, con la possibilità di applicare effetti e personalizzare i suoni.

All’inizio sembrava tutto perfetto, finché non ho dovuto affrontare il tema della gestione delle scene (Registration, SongBook, Performance, Keyboard Set… chiamatele come volete) e delle scalette. Qui sono emersi i problemi: alcuni strumenti offrivano poche scene, altri non salvavano tutti i parametri, diversi non gestiscono le scalette, molti non memorizzavano nemmeno il titolo del brano e quasi nessuno permetteva una ricerca rapida digitando il titolo o parte di esso. Per chi deve richiamare al volo un brano tra centinaia di impostazioni, questo è un limite enorme. La soluzione sembrava essere in un software esterno su tablet (Camelot Pro, Gig Performer, Cantabile, MainStage, ecc.), ma questa scelta intricava il workflow: rispetto a un arranger, dove tutto è integrato, dover rinunciare alle scene interne dello strumento mi sembrava una complicazione inutile, soprattutto nel mio caso: porto una sola tastiera con me e non ho bisogno di controllare più strumenti né plugin VST.

C’erano poi altre questioni pratiche: alcuni non hanno il pulsante Transpose sul pannello; e poi a me serve un leggio per il tablet con gli spartiti, ma nessun synth lo prevede. Inoltre, oggi uso gli speaker integrati della mia tastiera come spia, mentre le stage keyboard non hanno diffusori audio di bordo: avrei dovuto procurarmi un monitor portatile da palco.

Fonte http://www.roland.com

Alla fine, mi sono reso conto con maggiore convinzione del valore dell’arranger, dove tutto è compatto e immediato. Io oggi, in pochi minuti, poso lo strumento sul cavalletto, collego la corrente, appoggio il tablet sul leggio integrato, connetto le uscite audio al mixer, accendo e sono subito operativo, al cento per cento. Gli altri strumenti, per quanto leggeri, richiedono invece un ecosistema di accessori: software esterno per gestire le memorie dei quattrocento brani e le scalette, monitor da palco e leggio aggiuntivo. Avrei potuto risparmiare fino a cinque chili sullo strumento, ma quel peso l’avrei distribuito su più oggetti. Il risultato? Preparazione dei setup più articolato, trasporto più macchinoso, peso complessivo maggiore e tempi di montaggio e smontaggio più lunghi.

La mia ricerca mi ha condotto a una semplice riflessione: la leggerezza potrebbe non bastare, se compromette praticità e velocità operativa.

Continua…

Webinar Live di MM49 | Zénith One Core protagonista

Lo scorso venerdì 5 dicembre, si è svolto un webinar live organizzato da MM49, azienda che distribuisce in Italia gli interessanti arranger del produttore francese di fisarmoniche Cavagnolo. L’incontro ha rappresentato un momento di grande interesse per musicisti e professionisti che vogliono scoprire come sfruttare al meglio le potenzialità delle tastiere arranger e dei sistemi integrati per la performance dal vivo.  Durante la diretta, Michele Mucciacito ha affrontato temi centrali per chi lavora con tastiere e setup complessi.

Il nuovo Zénith One CORE rappresenta la risposta di Cavagnolo alle richieste di molti musicisti: uno strumento più accessibile, ma capace di mantenere standard professionali. Frutto di un’attenta ottimizzazione di risorse, suoni, stili e funzionalità, il CORE si propone come alternativa concreta per chi cerca un modulo arranger compatto e versatile.

Al di là della elevata qualità dei suoni di bordo, una delle novità più significative è la modalità CHORD PRO, che consente di utilizzare l’arranger senza dover necessariamente suonare accordi sulla tastiera. Questa funzione apre lo strumento a un pubblico molto ampio: non solo fisarmonicisti o tastieristi in generale, ma anche chitarristi, cantanti, sassofonisti, clarinettisti, trombettisti, violinisti e violoncellisti possono integrare Zénith One CORE nelle proprie performance.

Il modulo offre 270 styles selezionati dal repertorio più moderno e internazionale, insieme a una libreria sonora di alta qualità derivata direttamente dal modello originale Zénith One. L’obiettivo è garantire prestazioni elevate con un prezzo di listino competitivo, rendendo l’arranger una proposta interessante per chi desidera uno strumento professionale senza affrontare costi proibitivi. Il prezzo suggerito per il mercato italiano è di 1649 euro.

Con queste caratteristiche, Zenith One CORE si colloca come una novità di rilievo nel panorama degli arranger, puntando a conquistare una fascia di musicisti che finora non trovava soluzioni su misura.

Chi non ha potuto partecipare venerdì può ancora recuperare l’intero evento: la registrazione è disponibile su YouTube. È un’occasione per scoprire trucchi e strategie che possono migliorare subito il proprio modo di suonare e gestire il setup. 

Guarda la registrazione completa su YouTube

Se avete domande, non esitate a contattare Michele Mucciacito (info@mm49.it).

Il capolavoro di Antonello (il terzo racconto)

La sera prima, Antonello aveva trascorso la sera scorrendo i titoli di Netflix. Aveva letto le brevi descrizioni di ciascun film o serie, poi aveva abbandonato con un sospiro: “Meglio non iniziare, così non rischio di abbandonare nulla a metà.”

E così la mattina dopo, era entrato nel negozio di strumenti musicali con l’aria solenne di chi stava per cambiare la propria vita. Davanti a lui, una fila di tastiere scintillanti, tutte convinte di essere “la scelta definitiva”, pronte a offrirgli nuove possibilità. Era il momento di provarle e decidersi. Provò la prima, una Yamaha: “Suona bene… ma se domani inventano un modello migliore? Non posso rischiare di pentirmi.” La seconda era una Korg: “Fantastica! Però… e se tra sei mesi uscisse la versione aggiornata? Meglio aspettare.” La terza, una Roland: “Leggera, portatile, perfetta! Ma… e se la leggerezza fosse sinonimo di fragilità? Non posso rischiare.”

Il commesso, paziente come un confessore, gli accendeva modelli su modelli. Antonello li provava tutti, con la stessa espressione di chi assaggia gelati e non riesce a scegliere tra cioccolato e pistacchio. “Questa ha i nuovi stili synth‑pop.” “Eh, ma io suono jazz.” “Questa ha il doppio sequencer.” “Eh, ma io tanto non ne faccio uso.” “Questa Ketron è professionale e suona da paura.” Antonello sorrise: “Professionale? Ma io sono un artista!” Il commesso lo guardava come si guarda un turista che chiede indicazioni e poi rifiuta ogni strada proposta. “Questa è la più venduta.” “Eh, ma se la comprano tutti, non sarà troppo banale?” “Questa è la più innovativa.” “Eh, ma se è troppo innovativa, non la capirà nessuno.”

Alla fine, Antonello uscì dal negozio senza tastiera. Ma non era triste: era soddisfatto. Perché, alla fine, non scegliere era la sua vera scelta. La sua vita era un mosaico di rinvii: non indossava scarpe nuove perché “magari domani piove”, non ordinava al ristorante perché “magari non avrebbe apprezzato il piatto”. E così, tornando a casa, pensò: “La mia vecchia tastiera funziona ancora… basta non premere il tasto Exit e non toccare il display.” Un pensiero rassicurante, quasi una preghiera: perché non decidere significava non sbagliare. E Antonello, maestro dell’attesa, continuava a vivere sospeso tra possibilità infinite, trasformando l’indecisione in un’arte segreta, il suo unico capolavoro.

Dicembre tra vetrine e strumenti musicali

Dicembre è un mese speciale: le città si riempiono di luci, i negozi di addobbi e… i carrelli online di strumenti musicali. Non è un caso: il periodo natalizio è tradizionalmente fortissimo per le vendite. Tra regali sotto l’albero, budget aziendali da chiudere e musicisti che si concedono un “auto-regalo” per festeggiare l’anno, la domanda cresce e i rivenditori lo sanno bene.

Quando la richiesta aumenta, la legge del mercato è semplice: meno sconti, più margini. I rivenditori, consapevoli che a dicembre la voglia di comprare è alta, tendono a ridurre le promozioni aggressive. In altre parole, se a ottobre trovavi il tuo pianoforte digitale con il 20% di sconto, a dicembre potresti trovarlo al prezzo di listino… ma con un bel fiocco rosso sopra.

Foto di Leonard Richards

Il Natale è anche il momento perfetto per spingere i modelli di fascia alta. Tastiere arranger complete, workstation con accessori inclusi (stand, pedaliere, software), pianoforti digitali con finiture eleganti: tutto ciò che fa brillare gli occhi di chi scarta il pacco. È la “coda” delle vendite natalizie: prodotti premium che, complice l’atmosfera festiva, trovano più facilmente spazio nelle case.

Non dimentichiamo che anche i costi della catena produttiva e della logistica giocano la loro parte. Trasporti più cari, materie prime più difficili da reperire… tutto questo incide sui prezzi. Durante l’anno i rivenditori possono compensare con promozioni, ma a fine anno i margini devono essere difesi. Risultato? Sconti ridotti e prezzi più stabili, se non leggermente in rialzo.

Il ciclo delle vendite è quasi una sinfonia: in autunno partono gli sconti per stimolare la domanda, mentre a Natale la musica cambia. I rivenditori non vogliono “svendere” il regalo perfetto, quindi gli sconti si riducono. Da qui nasce l’impressione che i prezzi “salgano”, anche se in realtà è più un mancato sconto rispetto ai mesi precedenti.

Dicembre è il mese in cui la musica incontra la magia delle feste… e i prezzi incontrano la logica del mercato. Se state pensando di regalarvi (o regalare) uno strumento musicale, sappiate che la vera “offerta” natalizia non è lo sconto, ma la possibilità di suonare qualcosa di nuovo (il bello è che vale anche il contrario, sfruttare cioè le vacanze natalizie per fare musica con il vecchio arranger che ci segue fedele da molti anni; perché – lo sappiamo tutti – la sostanza è fare musica con lo strumento che si ha a disposizione).

KORG Pa5X | Rilascio del sistema operativo 1.4.2

Oggi 25 novembre 2025, Korg Pa5X si arricchisce con il nuovo aggiornamento OS V1.4.2: un rilascio che non introduce funzioni rivoluzionarie ma, sulla stessa lunghezza d’onda del precedente V1.4.1, punta a raffinare e stabilizzare l’esperienza d’uso. Le note di rilascio parlano chiaro: ottimizzazioni e bug fix mirati.

Tra i punti salienti:

  • Filtro SysEx sul MIDI OUT: aggiunta di un controllo più granulare sul traffico MIDI, evitando comportamenti anomali con dispositivi esterni nei casi di SysEx.
  • Transizioni fra stili più fluide: addio ai fastidiosi sbalzi di volume quando si cambia stile di accompagnamento al volo.
  • Valori di espressione per le tracce in modalità OFF: possiamo presumere che, gestendo comunque i valori di Expression anche per le tracce che sono in stato “OFF”, anche se una traccia non produce suono, i suoi valori di espressione vengono calcolati o mantenuti, evitando incoerenze quando la traccia viene riattivata.
  • Blocco dei pulsanti del tempo: utile quando le finestre Metronomo e/o Ricerca sono aperte.
  • Gestione Fill migliorata: ora anche i Fill-In più brevi (¼) sono selezionabili senza vincoli.
  • Correzioni su metriche multiple negli stili: per performance più raffinate.
  • Stima più precisa della durata degli MP3 lunghi: niente più interruzioni inaspettate di playback MP3.
  • Matrix Pad: assegnazione dei PAD alla Matrix (strano, per qualche ragione ero convinto fosse già ben funzionante nelle versioni precedenti).
  • SongBook: evitati effetti collaterali quando si cancella un elemento dal SongBook.

Se V1.4.0 ha riacceso i riflettori sull’ammiraglia Korg e V1.4.1 ha consolidato, con V1.4.2 il lavoro dietro le quinte contribuisce a rendere tutto ancora più stabile. Dopo le critiche sulla lentezza di Korg nel rilasciare aggiornamenti, questa nuova rapida sequenza di rilasci (tre nuove versioni in 5 mesi) è un notevole segnale da sottolineare per tutti gli appassionati del comparto arranger.

Sempre più tastiere arranger nel mondo della musica

Immagina come potrebbe presentarsi un arranger nel 2033…

Le tastiere arranger stanno vivendo un buon momento a livello globale: secondo Verified Market Report (VMR), piattaforma di analisi e report del mercato internazionali, il mercato di questi strumenti musicali è in crescita: il rapporto stima che il mercato mondiale valeva circa 1,2 miliardi di dollari nel 2024 e che ci sono potenzialità per raggiungere 1,8 miliardi entro il 2033, con un tasso di crescita annuo composto del 5 %. Un altro studio (Data Horizon Research), pubblicato l’anno precedente, indicava una crescita di gran lunga superiore. In ogni caso, la direzione è chiara: domanda crescente, nuove tecnologie, utenti più ampi (dai musicisti professionisti ai semplici appassionati) stanno contribuendo a rafforzare il segmento delle tastiere con accompagnamenti.

© 2025 Verified Market Reports. All rights reserved.

Grazie all’aumento della musica fatta in casa – home studio, streaming, YouTube e così via –  sempre più persone cercano uno strumento versatile che permetta di suonare, accompagnarsi, produrre. Il miglioramento tecnologico conduce a tastiere con suoni più realistici, librerie estese, connettività USB/Bluetooth, integrazione con DAW (digital audio workstation). C’è anche un’espansione geografica: regioni come l’Asia e i paesi sull’Oceano Pacifico indicano tassi di crescita sopra la media. L’adozione in ambito educativo e di svago conduce a comprare strumenti più accessibili e facili da usare permettendo ad un pubblico più ampio di entrare nel mondo degli arranger.

Anche se non sempre è possibile reperire dati pubblici aggiornati sui singoli prezzi italiani delle tastiere arranger, i report indicano che le fasce che in questo blog chiamiamo “arranger per esordienti” e “arranger standard” sono le più importante (prezzo fra i 250 e i 700 euro). Inoltre, alcuni report segnalano che il prezzo medio unitario tende a salire, anche per effetto della tecnologia incorporata, del costo delle componenti elettroniche, e dell’inflazione della supply chain.

© 2024 Data Horizon Research. All rights reserved.

I dati e le previsioni sono confortanti per chi suona tastiere con accompagnamenti: questi strumenti mantengono una crescita solida.

In merito agli acquisti di fine anno…

Se state pensando di acquistare una tastiera arranger — per voi stessi o come regalo — vale la pena tenere a mente alcuni accorgimenti, soprattutto in un periodo in cui i prezzi tendono a salire con l’avvicinarsi del Natale.

Foto di Kayode Adedeji

Anticipate l’acquisto, se possibile. Comprare la tastiera qualche settimana o mese prima delle festività (entro novembre) vi darà più possibilità di trovare offerte interessanti e promozioni più vantaggiose.

Durante il periodo natalizio molti negozi propongono pacchetti completi con accessori inclusi, come stand, pedali o software. Anche se il prezzo può sembrare più alto, il valore aggiunto di questi accessori può rendere l’offerta conveniente: vale la pena valutarla con attenzione.

Le nuove versioni non portano sempre grandi innovazioni rispetto a quelle precedenti: spesso potete approfittare di ottime occasioni su modelli di generazione precedente, ancora molto validi.

Un altro aspetto da non trascurare è il servizio post-vendita: controllate sempre garanzia, assistenza del punto vendita e del costruttore, e disponibilità di ricambi. I modelli più costosi sono in genere più robusti, ma anche quelli economici possono durare a lungo se trattati con cura.

Infine, è vero che dopo Natale i prezzi possono scendere, ma fate attenzione se pensate di aspettare tempi migliori: la disponibilità di alcuni modelli potrebbe essere molto limitata. Capita spesso che le scorte vengano esaurite durante le vendite natalizie, e a gennaio il modello desiderato non si trovi più. In certi casi, potrebbero volerci mesi prima di vederlo di nuovo disponibile.

In sintesi: informatevi bene, pianificate con anticipo e scegliete con calma — così potrete trovare la tastiera giusta al momento giusto, senza sorprese.

KORG Pa5X | Rilascio del sistema operativo 1.4.1

Dopo il clamore suscitato dal rilascio della versione 1.4, a fine settembre KORG ha pubblicato il Pa5X OS v1.4.1, un aggiornamento mirato che aggiunge poche nuove funzioni ma – soprattutto – risolve problemi critici emersi con l’adozione massiva del precedente firmware.

Cosa cambia rispetto la versione precedente? La v1.4 aveva introdotto una vera rivoluzione: Recording Studio avanzato, Full Song Edit per costruire sequenze MIDI professionali, Style Creator Bot per generare stili da file MIDI, miglioramenti nella gestione risorse e nuovo De-Esser per il processore vocale.

Ma come spesso accade, la potenza porta anche fragilità. Alcuni utenti hanno segnalato guasti che potevano compromettere l’esperienza live e in studio. Ecco perché è nata la v1.4.1.

Problemi principali risolti nella v1.4.1

  • Risolta l’inattesa interruzione delle note sostenute alla pressione del tasto FILL.
  • La linea di basso poteva suonare in modo errato quando si cambiava l’accordo con un leggero ritardo.
  • Risolto il problema della parte Lower che a volte veniva annullata dopo l’eseguzione dell’Intro.
  • Con Synchro Start attivo, l’uso di uno Switch assegnato a Quarter Tone poteva avviare inavvertitamente lo stile di accompagnamento.
  • La pressione del pulsante RESET/TAP poteva interrompere l’esecuzione dello stile e i Pad.
  • Passando da una voce SongBook basata su Song a una basata su stile, i LED nella sezione STYLE ELEMENTS del pannello di controllo potevano mostrare una selezione errata.
  • Il Manual Bass poteva ricevere un valore di Expression errato dal pedale di espressione, causando un livello di volume indesiderato.
  • Il Global Mic Preset selezionato (che si può scegliere in Impostazioni > Menu > Mic Setup > pagina Setup) non veniva salvato automaticamente.
  • Le tracce Song in mute venivano talvolta eliminate durante il salvataggio del brano.

Migliorie introdotte con v1.4.1

Non ci sono solo bug fix, ma anche qualche miglioria.

  • Style Creator Bot: è stata migliorata la compatibilità con gli Standard MIDI files e ottimizzata la creazione dei Keyboard Set associati.
  • Visualizzazione testi nei file MP3: migliorata la sincronizzazione dei testi associati a file MP3.
  • Riconoscimento degli accordi: ora è molto accurato anche all’avvio di uno stile di accompagnamento.

In breve

La v1.4.1 non è un aggiornamento creativo, ma è fondamentale per la credibilità del Pa5X. In un mercato dove la concorrenza (Yamaha Genos2 in primis) punta tutto sulla stabilità, KORG dimostra di voler ascoltare gli utenti e reagire rapidamente.

Questo rilascio è anche un segnale forte: la piattaforma Pa5X è viva, e il team di sviluppo di Korg Italy nelle Marche è attivo e reattivo. Non è solo una tastiera arranger, è un ecosistema in evoluzione, che cresce anche grazie al messaggio di ritorno da parte della comunità dei clienti-musicisti che hanno scelto di suonare Pa5X. Il passo successivo potrebbe essere l’applicazione di questa piattaforma sui modelli di classe mid-range (i successori di Pa1000 e Pa700 che reggono il passo dal lontano 2017): ma non sappiamo ancora quando succederà.

Perché dovete iniziare a suonare una tastiera arranger nel 2025

La perseveranza e la musica come scelta di vita

Quando ho iniziato a suonare tastiere arranger, alcuni amici mi hanno guardato come se avessi appena annunciato di voler diventare astronauta. “Non ti porterà da nessuna parte”, dicevano. “È solo un hobby”, “Non si campa di musica”. Ma io ho continuato. Negli anni ho visto la mia crescita come musicista e come blogger specializzato in tastiere arranger. Ho superato momenti difficili, e ogni volta che accendo la mia tastiera e inizio a suonare, sento che sto facendo esattamente ciò che voglio fare.

Non importa la vostra età. Nel 2025, più che mai, questo è il momento giusto per iniziare a suonare. Non importa se volete farlo per passione, per raccontare il vostro mondo o per trasformarlo in una professione (per quanto arduo e difficile!). Oggi avete più opportunità di quante ne abbiano mai avute le generazioni precedenti. Se non iniziate ora, quando?

La vita è troppo breve per rimandare ciò che ci appassiona

Ogni giorno che passa senza fare ciò che amiamo è un giorno perso. Suonare non è solo un mezzo per creare musica, ma una forma di espressione, un linguaggio universale che ci permette di raccontare la nostra storia senza bisogno di parole. Io l’ho vissuto sulla mia pelle: iniziare non è stato facile, ma la perseveranza mi ha portato a fare quello che ho sempre sognato di fare. Se siete qui, significa che volete fare il vostro primo passo. Da tastierista stagionato e scrittore sugli arranger da oltre 16 anni, in questo articolo vi spiegherò perché questo è l’anno perfetto per iniziare. Non si tratta solo di strumenti o tecnica, ma di mentalità e opportunità.

Le tastiere arranger non sono mai state così accessibili

Un tempo, diventare tastierista significava investire migliaia di euro (milioni di lire!) in strumenti e seguire percorsi accademici. Oggi, avete accesso a tastiere arranger incredibilmente potenti e versatili, anche a prezzi contenuti. Non dovete possedere una Yamaha Genos2, una Ketron Event o una Korg Pa5X da 4-5 migliaia di euro per iniziare. Dovete solo iniziare.

Ecco un elenco delle tastiere arranger di maggiore qualità nel 2025, con il prezzo compreso fra 300 e 1200 euro:

Altri modelli più elementari (comunque interessanti per cominciare) sono disponibili a prezzi ancora più contenuti. Vi interessa saperne di più sui prezzi degli arranger? Fate clic qui.

L’accessibilità oggi non è solo tecnologica, ma anche educativa. Oggi, basta una connessione e un pizzico di curiosità per trasformare casa vostra in una sala prove. YouTube, blog, gruppi Facebook, forum web: sono le nuove accademie del musicista. Questo è un vantaggio incredibile rispetto al passato: chiunque può imparare, indipendentemente dal budget o dall’età.

Non sottovalutate il potere della pratica quotidiana. Anche solo 30 minuti al giorno con la vostra tastiera possono migliorare la vostra abilità nel tempo. Naturalmente, più ore dedicate allo studio e alla pratica e maggiore sarà l’impatto sulla vostra bravura. Non serve scrivere sinfonie al primo tentativo. Serve solo il coraggio di premere “Start” e lasciare che siano le dita a raccontare. Cercate la scuola di musica più vicina a casa vostra e iscrivetevi; e se il budget ve lo consente, prendete lezioni da un maestro esperto.

Il mondo ha bisogno della vostra voce musicale unica

Ogni musicista ha una visione sonora unica del mondo, e nel 2025 non ci sono più barriere che vi impediscono di condividerla. I social media vi permettono di mostrare le vostre performance a un pubblico globale. Non importa se pensate che ci siano “troppi tastieristi più bravi di noi” : ma nessuno di loro ha la vostra stessa sensibilità.

Viviamo in un’epoca in cui la musica è ovunque. Ogni giorno, milioni di brani vengono condivisi, eppure le storie più autentiche emergono sempre. Non è necessario essere il più talentuoso o avere la tastiera più costosa: dovete essere autentici. Le persone si connettono alle emozioni, ai racconti, alla capacità di farle sentire parte di qualcosa.

Trovate il vostro stile personale. Esplorate diversi generi musicali, sperimentate con gli stili interni, le armonie, i ritmi. Capire cosa vi ispira davvero, vi aiuterà a costruire un’identità sonora forte e riconoscibile.

Suonare può cambiarvi la vita

Suonare non è solo premere tasti. È un processo di trasformazione. Insegna ad ascoltare, ad aspettare il momento giusto e tenere il tempo, a trovare bellezza negli spazi armonici. Per me, la musica è una forma di terapia, un modo per superare momenti difficili e connettermi con il mondo.

La tastiera arranger permette anche di viaggiare con orecchie diverse. Ogni repertorio, ogni stile, ogni melodia ha una storia da raccontare. Suonare insegna ad essere più presenti, più curiosi, più attenti ai dettagli che spesso sfuggono.

Non serve un budget illimitato per iniziare

Uno degli errori più comuni di chi vuole iniziare è pensare che serva la tastiera perfetta. La verità? Il miglior musicista è quello che sa usare al meglio ciò che ha.

Per iniziare, potete usare una tastiera entry-level o anche un arranger workstation usato. Potete anche noleggiare strumenti per testarli prima di acquistarli. E soprattutto, imparate a sfruttare gli stili interni, la dinamica, la struttura del brano: questi elementi faranno una differenza molto più grande rispetto alla semplice attrezzatura.

Investire in esperienze è più importante che investire in strumenti. Uscite di casa, partecipate a workshop, incontrate altri musicisti. Imparare a raccontare una storia musicale è più utile che avere il miglior banco suoni sul mercato.

Leggete questi articoli, innanzitutto:

Iniziate oggi, non domani

Se avete letto fino a qui, significa che, dentro di voi, sapete già che volete iniziare. La domanda è: cosa state aspettando? Non esiste il momento perfetto. Il momento perfetto è adesso. La storia di tutti i musicisti è la prova provata che le opportunità arrivano per chi persevera. È un fatto. Se volete iniziare con il piede giusto, visitate il mio blog per scoprire tastiere, storie, stili e spunti musicali. E soprattutto, accendete la vostra tastiera e iniziate a suonare. La musica è un viaggio che dura tutta la vita. E la vostra avventura inizia oggi.

Cavagnolo alza il sipario su Zénith One Core

Quando Cavagnolo ha presentato il primo Zénith One, l’accoglienza da parte del pubblico italiano è stata, per così dire, prudente. Lo strumento, pur mostrando una notevole qualità costruttiva e una visione ambiziosa, ha incontrato qualche riserva da parte dei potenziali clienti per due motivi principali: da un lato, il repertorio di stili e suoni fortemente orientato al gusto francese, poco in sintonia con le sonorità italiane e internazionali più richieste; dall’altro, un posizionamento di prezzo percepito come elevato rispetto ai contenuti offerti.

Cavagnolo, da sempre attenta al dialogo con i musicisti, ha ascoltato con intelligenza queste osservazioni e ha deciso di intervenire con una versione rinnovata: nasce così Zénith One Core, una variante che punta dritto al cuore del mercato europeo, con particolare attenzione all’Italia.

Ho scritto tutti i dettagli per i lettori del magazine SM Strumenti Musicali e vi consiglio di dare uno sguardo all’articolo appena pubblicato: https://www.smstrumentimusicali.it/focus-zenith-one-core/

La nuova versione Core mantiene l’eleganza e la struttura del modello originale, ma rivede in modo significativo il contenuto musicale: sono stati rimossi gli stili e i suoni più marcatamente francesi, e al loro posto sono stati introdotti ben 50 nuovi stili italiani e internazionali, pensati per rispondere alle esigenze di chi suona nei contesti più vari—dalla musica da ballo alla pop, dal liscio al moderno.

Il prezzo ufficiale non è ancora stato comunicato, ma le prime indicazioni lasciano intendere che sarà allineato agli standard del mercato italiano degli arranger, rendendo lo Zénith One Core una proposta finalmente competitiva anche sotto il profilo economico.

In sintesi, Zénith One Core si presenta come uno strumento pensato su misura per il musicista europeo, e italiano in particolare, con un equilibrio più maturo tra contenuti, stile e accessibilità. Un segnale positivo che dimostra quanto il dialogo tra produttori e utenti possa portare a risultati concreti e apprezzabili.